Con "Arpina" la Regione Sicilia punta a sensibilizzare alla tutela della biodiversità

Conosciuta anche come Ape Nera Sicula, è la protagonista della serie animata di Arpa Sicilia

Andrea Pastore 17/07/2021 0

"Negli ultimi decenni, la pressione antropica esercitata sul pianeta sembra inarrestabile. Gli effetti legati ai cambiamenti climatici, alla distruzione degli ecosistemi, all’estinzione di specie viventi si manifestano con conseguenze tangibili che riguardano da vicino il mondo che abitiamo. Arpa Sicilia è lo strumento operativo della Regione per il controllo e la tutela dell’ambiente in Sicilia".

Così, sulla propria pagina social ufficiale, Arpa Sicilia introduce la campagna di sensibilizzazione alla protezione ed alla valorizzazione dell'ecosistema e della biodiversità. Personaggio chiave è "Arpina", una versione cartoon dell'Apis Mellifera Siciliana. Il progetto è stato presentato a Catania in occasione del Green Expo del Mediterraneo, dal 14 al 16 Luglio.

E la stessa Arpina a presentarsi al mondo social: "Sarò la protagonista della serie animata a cura di Arpa Sicilia. Mi muoverò in ambienti rurali tra pesticidi e contesti virtuosi, vivrò l’esperienza del contesto urbano fortemente inquinato e farò escursioni subacquee per eseguire un monitoraggio delle acque e degli ambienti costieri. Vi porterò con me per mostrarti quanto sia importante mettere in atto buone pratiche e promuovere azioni sostenibili".

L'Apis Mellifera Siciliana (o Ape Nera Sicula, per il suo addome scuro) produce miele anche nei periodi più caldi ed ha il compito di impollinare le piante da cui dipendono i due terzi della frutta e della verdura consumata dall’uomo.

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Andrea Pastore 15/01/2020

Ok europeo al "Green Deal", emissioni zero entro il 2050

Martedì 14 Gennaio 2020, è stato approvato il piano "Green Deal". Lo ha reso noto Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, nel corso della seduta plenaria del Parlamento dell'Unione Europea. Un vero e proprio patto ambientale per avviare un meccanismo di "transizione" con cui l'Europa sarebbe il primo continente a raggiungere la "neutralità climatica".

L'obiettivo cui si punta sono le emissioni zero entro l'anno 2050. Il piano economico prevede l'ingente stanziamento di circa 1000 miliardi in 10 anni, che serviranno soprattutto a sostenere il passaggio all'industria pulita in quei paesi strettamente legati ai combustibili fossili.

L'Italia sarà destinataria di centinaia di milioni di fondo, come ha affermato Paolo Gentiloni, Commissario per gli Affari Economici e Monetari UE. Nel nostro paese bisognerà intervenire principalmente su mezzi di trasporto ed efficienza energetica degli edifici.

foto tratta da Pixabay - attribuzione non richiesta

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Andrea Pastore 10/04/2021

L'insospettabile inquinamento di Internet, fra motori di ricerca e piattaforme streaming

Senza tener conto dell'accelerata "digitale" che ha imposto la pandemia, che ci ha indotto ad utilizzare molto di più la rete sia per ridurre le attività in presenza (smart working, acquisti online) sia per riempire i vuoti di giornate trascorse per lo più in casa (streaming video), da anni ormai il web e la rete sono centri nevralgici del nostro quotidiano.

Eppure, sebbene intuitivamente si pensi a qualcosa di "immateriale", va detto che anche il digitale inquina, producendo "insospettabili" emissioni di CO2 nell'atmosfera. Si, perchè ad ogni nostro click - che sia rivolto verso un motore di ricerca, un client mail o una piattaforma video - corrisponde il lavoro fisico di un server/data center che deve elaborare il nostro input, consumando molta energia e dunque liberando anidride carbonica.

A ciò va aggiunto il dispendio energerico dei nostri dispositivi "di partenza" (computer, spesso accesi h24, e smartphone) e di tutti quei congegni necessari a raffreddare i server/data center di cui sopra, che altrimenti fonderebbero al momento di gestire la mole enorme di richieste dell'utenza (anche 50mila al secondo nel caso del più noto dei motori di ricerca): secondo una ricerca condotta da Purdue University, Yale University e MIT, l'invio di una mail - ad esempio - comporterebbe un consumo fino a 50 grammi di CO2, che diventano quasi 60 per lo streaming video e si riducono a 0.014 per una telefonata o un sms.

Per ovviare al problema, si va dai consigli più "banali" (evitare di passare attraverso il motore di ricerca, puntando direttamente al sito di interesse) a quelli più "anacronistici" (una telefonata in sostituzione di una mail particolarmente laboriosa), fino a quelli più "solidali" (intesi come meno "global", la lettura di un libro rispetto alla classica serie in anteprima su piattaforma streaming).

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Andrea Pastore 12/07/2020

Bioedilizia, domotica e non solo: una casa "verde" è un traguardo possibile

Al giorno d'oggi, rendere una casa "green" significa dotarla di tecnologie e accorgimenti, non necessariamente dispendiosi a livello economico, che permettano di ridurre sensibilmente l'impatto sull'ambiente delle nostre classiche abitudini quotidiane. Si parte, ad esempio, dai pannelli fotovoltaici e solari, dispositivi con cui ottenere corrente elettrica e acqua calda, limitando le spese delle utenze e l'inquinamento ambientale.

Altro passo indispensabile, la sostituzione delle "vecchie" lampadine a incandescenza (dall'inconfondibile forma a pera, col filamento all'interno) con quelle a led: non scaldano, illuminano di più e consumano molto meno.

Anche la "domotica", la scienza che si occupa dello studio delle tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nella casa, offre un contributo decisivo: smartphone, home assistant e termostati intelligenti innescano i giusti automatismi per controllare riscaldamenti, illuminazione ed altri settori della casa anche a distanza, tagliando i consumi superflui.

Un altro comportamento virtuoso sta a metà fra l'utilità e il design, perchè è possibile "reimpiegare" materiali e vecchi oggetti sia per un discorso prettamente edilizio (pareti in legno lamellare o in fibra di cellulosa, magari tinteggiate con vernici biologiche) sia per farne elementi di arredo. Un locale concepito secondo le moderne tecniche di bioedilizia richiede meno riscaldamento/raffreddamento artificiale (risultato ottenuto brillantemente anche con le finestre isolanti), a tutto vantaggio dell'ambiente e delle tasche.

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