Se l'auto pesa di più, il costo annuo del parcheggio aumenta: succede a Tubinga, in Germania

Nel circondario del Baden-Wurttemberg un "superdazio" per le macchine più imponenti

Andrea Pastore 04/10/2021 0

Ha fatto parecchio discutere il provvedimento emanato nell'ambito del distretto governativo di Tubinga, uno dei circondari dello stato tedesco del Baden-Wurttemberg. La tassa per parcheggiare la propria auto in strada, infatti, è stata "rimodellata" in maniera "ponderale", nel senso che chi possiede auto più pesanti pagherà molto di più dei canonici 30 euro annui previsti fino a qualche giorno fa, cioè prima dell'adozione di questa particolare decisione.

Nessun commento specifico dal Governo centrale, finora, considerando la concomitanza della tornata elettorale. A "pesare", è proprio il caso di dirlo, potrebbe essere stato l'input del Comitato per la protezione del clima, che vede nei veicoli più imponenti (soprattutto i Suv) un problema per i centri urbani, tanto da indurre l'amministrazione locale a quantificare la spesa per l'occupazione del suolo pubblico - da parte degli automobilisti - in rapporto al peso del veicolo.

In concreto, il "superdazio" ammonterà a 180 euro l'anno per le auto che arrivano a 2 tonnellate di peso. Al netto di possibili sfumature politiche dietro questa decisione, non è da escludere che altre città tedesche seguano l'esempio, innalzando ancora di più l'asticella a livello economico.

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Alla più che veneranda età di 98 anni, il Premio Nobel per la chimica John Goodenough, già ideatore della batteria agli ioni di litio, non smette di stupire e rilancia la posta, puntando i riflettori sulla rivoluzionaria batteria al vetro. Il progetto è stato presentato nel 2017, mentre nel 2019 è stato brevettato. Una vera e propria manna per il futuro delle auto elettriche.

Almeno 5 i vantaggi che la nuova tecnologia propone di offrire: super velocità di ricarica, col vetro che rappresenta per gli elettroni una sorta di autostrada a 4 corsie senza alcun ostacolo al libero movimento; incremento notevolissimo di autonomia - parliamo di qualcosa come 1500 km - dopo pochi minuti di ricarica; grande resistenza alle basse temperature, condizione che esponeva il litio ad una perdita di capacità; limitate "deperibilità" e usura anche dopo migliaia di cicli di carica-scarica; scarsa infiammabilità.

La chiave di volta è rappresentata dall'utilizzo di elettroliti di vetro al posto di quelli liquidi, che ha permesso di rimpiazzare il litio con il sodio, più economico e soprattutto disponibile in grande abbondanza perchè estraibile dall'acqua del mare.

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Ecco Ioniq 5, la "crossover" elettrica col tetto a pannelli solari per estendere l'autonomia

"Il futuro della mobilità elettrica è arrivato". Con questo slogan, che campeggia sul portale web ufficiale, Hyundai presenta Ioniq 5, la spaziosa "crossover" che fa del comfort, dell'originalità estetica (molto belli i fari ad effetto pixel) e soprattutto della velocità di ricarica i suoi punti di forza principali.

La versione con batteria da 72,6 kWh (accreditata di circa 500 km di autonomia, 100 in più di quella da 58 kWh), infatti, recupera fino all'80% di autonomia in meno di 20 minuti, collegata ad una colonnina di tipo super fast. Lo spirito green di quest'auto, le cui dimensioni medio-grandi (oltre 4,60 metri di lunghezza) non ne pregiudicano affatto l'agilità in strada, è confermato dalla scelta dei materiali per gli interni: eco-pelle, tessuti riciclati e materie prime estratte dalla canna da zucchero la rendono un vero e proprio salottino.

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Energia dal sole

Come vi avevamo anticipato un anno fa in questo articolo, nel futuro delle auto elettriche ci sono non solo le batterie, ma anche i pannelli solari, che consentiranno di estendere l'autonomia dell'auto, di limitare la differenza dalle colonnine di ricarica e di ricaricarsi a impatto zero.

La chicca vera e propria della Ioniq 5 sta proprio nel "solar roof", un tetto a pannelli solari (opzionale) che assorbe l'energia solare e la immagazzina nella batteria ad alto voltaggio, permettendo estendere l'autonomia. Per ora si tratta di un guadagno esiguo: in condizioni ottimali, con una giornata di pieno sole, l'auto può percorrere poco più di 4 km grazie ai pannelli solari, che moltiplicati per un anno fanno circa 1500 km (stime ottimistiche, in inverno le condizioni di luce sono ben diverse), ma si tratta di un passo avanti nella direzione giusta.

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